Calcolare il prezzo del prodotto è indispensabile quando l’imprenditore deve formulare un preventivo ai potenziali clienti o quando deve decidere se accettare o meno una determinata offerta. In questo articolo ci soffermeremo sui principali aspetti da valutare per calcolare il prezzo del prodotto realizzato su commessa, al fine di formulare un preventivo adeguato che possa contribuire a migliorare la redditività complessiva dell’azienda e a garantire un adeguato margine commerciale.

Talvolta il calcolo del costo del prodotto (e quindi del giusto prezzo di vendita) è agevolato dalla richiesta di una campionatura da parte del cliente che permette al fornitore di provare a realizzare i pezzi richiesti in base ad un ciclo di produzione ipotetico.

Gli elementi da prendere in esame sono:

  • il costo del materiale,
  • il costo delle lavorazioni,
  • i costi indiretti,
  • le spese generali o di struttura,
  • il margine o utile d’impresa.

Calcolare il prezzo del prodotto con il metodo full costing

Utilizzando il metodo full costing (o costo pieno) è necessario analizzare con cura tutti gli elementi sopra riportati per determinare una stima attendibile del costo “pieno” del manufatto. A tale costo bisogna aggiungere l’utile desiderato, al fine di calcolare il prezzo di vendita da sottoporre al proprio cliente. Questo metodo è soggetto ad una dose significativa di incertezza dovuta al fatto che la quota relativa ai costi indiretti e di struttura non è facilmente individuabile a priori. Questi ultimi costi possono infatti indurre l’imprenditore a commettere errori significativi, specialmente se si basa sui dati di bilancio che, oltre ad essere spesso non aggiornati, sono registrati al fine di implementare una contabilità generale, e non un controllo di gestione.

Ad esempio i costi relativi agli ammortamenti contabili delle macchine sono molto diversi rispetto agli ammortamenti reali dei cespiti. Alcune attrezzature, che sono ammortizzate contabilmente in 4 anni, nella realtà deperiscono in 2 soli esercizi. Pertanto esiste il rischio di non ripartire correttamente i costi indiretti e le spese generali sui vari prodotti o commesse e, quindi, di formulare preventivi sovrastimando o, peggio, sottostimando questi costi.

Calcolare il prezzo del prodotto con il metodo direct costing

Il metodo direct costing potrebbe in questo caso essere più utile all’azienda, sempre che la stessa sia in grado di determinare i costi diretti (materiali e lavorazioni) in modo preciso. E’ necessario però assegnare al prodotto finito tutti i costi direttamente imputabili alla commessa nel modo più preciso possibile.

Capita spesso che è il cliente che stabilisce il prezzo al quale è disposto ad aggiudicare la commessa. Questa situazione, se l’imprenditore non è in grado di calcolare il prezzo del prodotto, è ancora più complicata, perché comporta il rischio di dover lavorare sottocosto o, eventualmente, perdere una commessa con una buona marginalità.

Elementi da valutare per calcolare il prezzo del prodotto

Per stilare un preventivo adeguato che garantisca un adeguato margine commerciale, quindi, l’imprenditore deve tenere in considerazione i seguenti aspetti:

  1. Utilizzare i tempi di lavorazione standard per la stima dei costi, non i tempi “ideali” stabiliti sulla carta a priori, e considerando nei tempi di lavorazione anche gli eventuali fermi macchina e i tempi di attrezzaggio ecc. L’ideale sarebbe avere dati sufficienti riferiti a produzioni analoghe per analizzare correttamente i predetti elementi;
  2. Valutare la non utilizzabilità dei materiali acquistati in eccesso, o scartati, per realizzare la commessa;
  3. Imputare alla commessa potenziale tutti gli eventuali costi indiretti che la stessa commessa genererà (eventuali attrezzi aggiuntivi da comprare, documenti da produrre per assecondare le richieste di qualità del cliente);
  4. Calcolare con precisione i costi di logistica e di trasporto: capita infatti che il manufatto ha delle caratteristiche che obbligano ad immagazzinarlo o a conservarlo con modalità diverse, che spesso presuppongono costi aggiuntivi;
  5. Valutare con attenzione le lavorazione esterne: è opportuno non considerare esclusivamente l’offerta più economica, poiché il fornitore in futuro potrebbe palesare altre lacune che renderebbero necessaria la sua sostituzione, con tutti i costi che ciò comporta;
  6. Considerare se il cliente è un nuovo cliente oppure è un cliente già in essere che sta valutando di aggiungere un prodotto alla propria gamma. In questo secondo caso i costi fissi amministrativi da assegnare al nuovo prodotto sarebbero minimi in quanto già esistenti l’anagrafica, il listino, i termini di pagamento, ecc..;
  7. Se il prodotto è assemblato prevalentemente all’esterno, presso un proprio fornitore, non è corretto imputare alla commessa i costi indiretti e le spese generali, come accade per i prodotti assemblati all’interno.

Concludendo, l’impresa opera per fornire redditività all’imprenditore e per remunerare il capitale investito in modo più proficuo rispetto ad altre forme di investimento. Per garantire questa redditività analizzare il fatturato non è sufficiente, occorre saper rispondere a domande diverse, tra cui una delle più importanti è proprio: “l’imprenditore è in grado di calcolare il prezzo del prodotto in modo adeguato?

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Calcolare il prezzo del prodotto ultima modifica: 2017-10-19T17:23:25+01:00 da Roberto Francesco Orlandi
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