Oggi il dottore commercialista è contabile, revisore, sindaco, consulente di marketing, si occupa di fisco e di finanza, offre assistenza fiscale al contribuente, lavora in azienda o in proprio, in studio, in ufficio e su Internet. Interviene in successioni e divorzi, liti condominiali e tra vicini di casa. Parla con il direttore di banca e con quello della locale agenzia delle entrate…
Il commercialista svolge dunque funzioni molto varie. Qualcuno si specializza, qualcuno fa un po’ di tutto a seconda del mercato e della sua indole. Tutto ciò richiede: competenza, informazioni, flessibilità, esperienza, strumenti, tempo.
Chi aiuta il commercialista? Come fa il commercialista a mantenere il passo?
Le funzioni sopra ricordate vanno svolte correttamente e comportano responsabilità, che crescono di giorno in giorno. Sorgono però alcuni dubbi circa il ruolo del commercialista come elemento terzo o interposto nel rapporto tra il contribuente e il fisco.
Il commercialista è nell’occhio del ciclone: connivente ora dell’evasore ora del fisco che si accanisce, a seconda di chi sta guardando la scena. In ogni caso una posizione ben scomoda.
Forse è anche questo uno dei motivi per cui sembra che i giovani (soprattutto i giovani, ma non solo loro) si stiano allontanando dalle istituzioni di categoria.
E ancora: alcuni commercialisti lamentano la perdita di prestigio e, provocando, si chiedono se non sarebbe più onesto essere pagati direttamente dalla pubblica amministrazione, dal momento che si sentono ridotti al rango di impiegati d’ordine.
È questa la via o l’innovazione tecnologica può indicare anche nuove strade, magari costruendo un rapporto nuovo con clienti e contribuenti?
A volte mi capita di sentir dire che la professione di dottore commercialista è la più triste che esista. Anche tra colleghi ogni tanto scappa qualche battuta poco felice sulla nostra professione e sulle difficoltà dovute alle fatture non pagate o pagate in ritardo, alle responsabilità, alle scadenze pressanti del fisco da monitorare costantemente.
La professione del dottore commercialista è tra le più coinvolgenti e appassionanti. Come tutte le libere professioni ha le sue difficoltà e i suoi ostacoli, ma benedico ogni giorno il momento in cui ho deciso di portare avanti lo Studio che tanti anni fa è stato fondato da mio nonno. Mi piace questa professione perchè penso che il commercialista sia la persona che riesce a convertire le idee imprenditoriali in business, affiancando l’imprenditore soprattutto nella parte contabile e finanziaria della sua azienda.
Anche la professione del commercialista si è evoluta molto negli ultimi anni. Oggi il commercialista non è più solo il responsabile dei controlli delle dichiarazioni e della contabilità. Oggi il professionista spesso intraprende un percorso di specializzazione che lo porta ad acquisire competenze nuove e qualificanti che gli permettono di offrire una consulenza ad alto valore aggiunto e di supportare le aziende a 360 gradi.
In particolare, il dottore commercialista sta diventando il soggetto che affianca l’imprenditore nella gestione dell’azienda fornendo le informazioni indispensabili al mantenimento dell’equilibrio aziendale. I servizi ad alto valore aggiunto prima menzionati possono essere di natura finanziaria (finanza d’impresa) o riguardare le dinamiche della redditività aziendale, sia da un punto di vista contabile (analisi di bilancio) sia da un punto di vista dei processi produttivi (controllo di gestione).
Oggi la professione del consulente deve essere focalizzata su:
Queste attività contribuiscono a delineare un nuovo tipo di “commercialista 2.0”, che assiste l’impresa a 360 gradi, superando definitivamente la figura del professionista quale mero esperto fiscale e contabile.
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