Per aprire una partita IVA bisogna compilare e spedire il modello AA9/12. Non ci sono costi immediati per aprire una partita iva. Bisogna pero’ considerare le spese di mantenimento.

Dal 1° gennaio 2016 l’unica partita IVA a regime agevolato è quella con il regime forfettario, che implica una tassazione agevolata e contributi INPS agevolati da calcolare sul reddito di impresa. Chi non possiede i requisiti per adottare il regime agevolato deve utilizzare il regime di contabilità semplificata o contabilità ordinaria, in base al volume di ricavi dell’attività. In particolare i limiti di ricavi per la contabilità semplificata sono i seguenti:

  • 400.000 € per chi svolge un’attività di prestazioni di servizi;
  • 700.000 € per chi svolge altre attività.

Ora analizziamo brevemente i costi di mantenimento di una partita iva in regime di contabilità semplificata o contabilità ordinaria, tralasciando i costi inerenti l’attività stessa per poter svolgere l’attività e offrire il servizio:

  1. DIRITTO CAMERALE: tutte le imprese iscritte o annotate nel Registro delle Imprese devono pagare ogni anno un importo che varia da 57 a 130 euro, in base al tipo di impresa. I professionisti non hanno obbligo di iscrizione alla Camera di Commercio e quindi non devono versare nulla.
  2. CONTRIBUTI PREVIDENZIALI: anche in questo caso bisogna distinguere i professionisti dagli altri soggetti. I primi, che non hanno una cassa di previdenza di categoria (come gli avvocati, i commercialisti ecc.) e che non risultano iscritti ad altre gestioni di previdenza obbligatoria, hanno l’obbligo di iscriversi alla gestione separata con aliquota al 27,72%. Gli altri soggetti non professionisti hanno l’obbligo di iscrizione alla gestione artigiani e commercianti con obbligo di pagamento dei contributi minimi obbligatori, pari a circa 3.347 euro all’anno, (suddivisi in 4 rate trimestrali), che devono essere versati anche in caso di reddito negativo o pari a zero. A questo occorre aggiungere una quota percentuale calcolata sull’eventuale reddito positivo dichiarato.
  3. INAIL: potrebbe essere obbligatoria l’iscrizione all’INAIL in caso di attività di particolare natura o rischio. Il tributo annuale é di circa un centinaio di euro.
  4. IMPOSTE E TASSE: l’IRPEF è l’imposta sul reddito persone fisiche ed è calcolata in percentuale sul reddito netto dichiarato. È un’imposta progressiva, in quanto colpisce il reddito con aliquote che dipendono dagli scaglioni di reddito. L’aliquota più bassa relativa al primo scaglione è pari al 23%. L’IRAP é pari invece al 3,9% da calcolare sul reddito netto. Esiste la possibilità di non applicare l’IRAP ai professionisti senza autonoma organizzazione.
  5. ONORARIO PER IL COMMERCIALISTA: i costi relativi alla tenuta della contabilità e la presentazione dei modelli dichiarativi sono conseguenza della mole di lavoro che la gestione della partita iva necessita. Una stima dei costi può variare da 500 a 1.500 euro per un professionista o per una ditta individuale. 
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Costi per aprire e mantenere la partita iva ultima modifica: 2016-01-27T12:37:58+02:00 da Roberto Francesco Orlandi
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