Riforma della legge fallimentare

Il Senato ha modificato la Legge fallimentare, approvando in data 11/10/2017 il disegno di legge n. 2681 che propone una vera e propria riforma della disciplina relativa al fallimento, ormai risalente al lontano 1942.

Il governo avrà dodici mesi per adottare i decreti legislativi per riscrivere la legge fallimentare ivi compresa la riforma delle procedure concorsuali, della composizione delle crisi da sovraindebitamento (Legge n. 3 del 2012) e del sistema dei privilegi e delle garanzie.

LE PRINCIPALI NOVITA’ RELATIVE ALLA RIFORMA DELLA LEGGE FALLIMENTARE

  • Eliminazione del termine fallimento con l’introduzione dell’espressione “liquidazione giudiziale”;
  • Introduzione di una fase preventiva di allerta che può essere attivata direttamente dal debitore o d’ufficio dal Tribunale su segnalazione (obbligatoria da parte del fisco e dell’inps) dei creditori pubblici. Il debitore sarà assistito da un apposito organismo istituito presso le Camere di Commercio e gli verrà concesso sei mesi per raggiungere una soluzione con i creditori. In caso di procedura d’ufficio, il debitore verrà convocato in via riservata e confidenziale da parte del Tribunale il quale incaricherà un esperto a risolvere la crisi sempre entro il termine di sei mesi. L’esito negativo della fase di allerta verrà pubblicato sul registro delle imprese. L’imprenditore che si avvale di tale procedura o di altri istituti per la risoluzione della crisi, beneficerà di alcuni vantaggi quali: la non punibilità dei delitti fallimentari (se il danno patrimoniale è “di speciale tenuità”), attenuanti per gli altri reati e riduzione di interessi e sanzioni per debiti fiscali;
  • Integrazione della disciplina del concordato con continuità aziendale col fine di incentivarne l’adozione. Fermo comunque l’onere in capo all’impresa di corrispondere almeno il 20% dell’ammontare totale dei crediti chirografari ai creditori;
  • Omologazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti anche nel caso in cui aderiscano meno del 60% dei creditori;
  • Semplificazione delle regole processuali attraverso la riduzione della durata e dei costi delle procedure concorsuali;
  • Maggiore potere ai curatori che potranno accedere può facilmente alle banche dati degli enti pubblici, promuovere le azioni giudiziali spettanti ai soci o ai creditori sociali e gestire la ripartizione dell’attivo ai creditori;
  • Tutela effettiva delle vittime dei fallimenti immobiliari. In particolare gli atti che riguardano il trasferimento di proprietà immobiliari da costruire dovranno essere stipulati per atto pubblico o scrittura privata autenticata a pena di nullità. In tale modo verrà assicurato il controllo di legittimità dell’atto da parte del notaio, nonché posto rimedio alla prassi della violazione da parte delle aziende costruttrici dell’obbligo di fornire al momento della conclusione del contratto (anche preliminare) della fideiussione a garanzia dell’acquirente e della polizza assicurativa previste dal Lgs. n. 122/2005. L’inadempimento dell’obbligo assicurativo determinerà la nullità del contratto.
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Riforma della legge fallimentare ultima modifica: 2017-10-28T11:32:23+01:00 da Marzia Passerini
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